Oltre che la realizzazione di impatti sulle organizzazioni aderenti al Consorzio, “MEN_TECH 5.0” consentirà il raggiungimento di impatti significativi sui partecipanti alle 100 mobilità previste, a testimonianza della qualità e dell’efficacia della realizzazione del progetto.

Si attende, infatti, un generale incremento delle competenze tecnico-professionali e trasversali riferibili al macrosettore dell’industria ad alto contenuto tecnologico per 100 giovani diplomati campani; conseguentemente, un impatto sulla loro capacità di rispondere alle richieste delle imprese di tale comparto e rendere spendibili le competenze maturate, impattando positivamente sul tasso di disoccupazione giovanile della Campania. Il progetto favorirà azioni di indagine e ricerca che il Consorzio si prefigge di protrarre per i 12 mesi successivi al suo termine, le quali confluiranno all’interno di un Output finale, uno studio comparativo atto a delineare i punti di interconnessione tra le diverse iniziative condotte dal Consorzio all’interno del Programma Erasmus+ con quelle realizzate da FMTS Experience in ulteriori programmazioni pilota europee dedicate all’innovazione dei sistemi VET.

La collaborazione sarà guidata da FMTS Experience Srl (già Glocal Srl), soggetto che ha fatto della mobilità transnazionale il focus della propria mission, nel tentativo di sperimentare ed internazionalizzare strategie di sviluppo atte a colmare i bisogni del territorio di appartenenza (campano e, più in generale, italiano), ma anche di agire da pioniere delle politiche europee volte a contribuire al miglioramento ed ammodernamento dei sistemi VET e della qualità dei percorsi di mobilità transnazionale.

In tal senso, il potenziamento della mobilità transnazionale rappresenta uno degli aspetti che il Consorzio nazionale intende potenziare, propulsore di tutta un’altra serie di strumenti e metodologie mirate alla riduzione del persistente disallineamento delle competenze (skills mismatch); fenomeno che interessa l’intero mercato del lavoro europeo, ma soprattutto l’Italia, dove tale disallineamento ha riguardato il 26% degli oltre 4,5 milioni di contratti di lavoro stipulati dal sistema produttivo nazionale (Rapporto Excelsior 2018 di Unioncamere a Anpal).

Diviene quanto mai urgente, pertanto, l’elaborazione di percorsi formativi mirati, flessibili e in grado di adattarsi ai fabbisogni del settore produttivo che, nella difficile transizione verso processi e prodotti ad alto contenuto tecnologico, necessita di risorse umane qualificate e pronte a cogliere tali sfide.